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Tradizioni

13

feb
2017

In Tradizioni

Anna Maria Luisa de’ Medici: ricordiamola il 18 febbraio visitando il museo delle Cappelle medicee

On 13, feb 2017 | | In Tradizioni

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Il 18 febbraio del 1743 morì a Firenze l’ultima erede della famiglia granducale, Anna Maria Luisa de’ Medici, figlia di Cosimo III, penultimo granduca di Toscana, e di Marie Louise d’Orléans, granduchessa e cugina di Luigi XIV. Nata l’11 agosto del 1667, crebbe alla corte fiorentina grazie alle cure della nonna Vittoria della Rovere dal momento che la madre nel 1674 era tornata in Francia, lasciando in Toscana i tre figli, il gran principe Ferdinando, Anna Maria Luisa e Gian Gastone. Nonostante questo abbandono, Anna Maria Luisa fu cresciuta con amore e fu particolarmente cara al padre. Nel 1691 la principessa sposò l’elettore palatino Giovanni Guglielmo von Pfalz Neuburg e, lasciata Firenze, si trasferì a Dusseldorf, dove visse fino alla morte del coniuge nel 1716. Divenuta vedova, decise di tornare a Firenze e qui rimase fino alla morte, affiancando il padre e il fratello nell’amministrazione dello Stato.

Alla morte di Gian Gastone gli Asburgo-Lorena subentrarono ai Medici e il primo granduca della nuova famiglia regnante fu Francesco Stefano. Quest’ultimo non venne mai a Firenze, ma vi inviò come suo rappresentante il principe di Craon, il quale offrì a Anna Maria Luisa il titolo di reggente di Toscana, incarico che lei non accettò, preferendo ritirarsi a vita privata negli appartamenti a lei destinati in Palazzo Pitti o nella Villa La Quiete.

I motivi per i quali Firenze commemora il ricordo di Anna Maria Luisa de’ Medici sono molteplici: ovviamente con  lei si intende celebrare la dinastia alla quale apparteneva con tutto quello che tale dinastia ha rappresentato per Firenze e per la Toscana; inoltre si vuole ricordare quello che questa principessa fece prima di lasciare tutto il potere in mano agli Asburgo-Lorena. Infatti il 31 ottobre 1737, alla morte di Gian Gastone, Anna Maria Luisa firma il cosiddetto Patto di Famiglia, con il quale sancisce l’arrivo dei nuovi granduchi che elegge eredi dei Medici in tutte le questioni riguardanti lo Stato; ad esclusione dei beni artistici. Sì, l’elettrice palatina stabilisce che i beni mobili di casa Medici vengano donati alla città e allo Stato e rende impossibile “levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri”.

Con questo atto Anna Maria Luisa garantisce al suo popolo il godimento dei beni accumulati dai Medici nei secoli del loro dominio e per questo ancora oggi la onoriamo per la lungimiranza del suo gesto, considerato un atto d’amore verso il granducato, capace di far, almeno in parte, dimenticare la gestione dissennata che aveva caratterizzato il potere mediceo negli ultimi decenni.

Parteciperemo anche noi alla commemorazione, visitando il museo delle Cappelle Medicee sabato 18 febbraio alle 11.

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