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Tradizioni

24

gen
2013

In Tradizioni

La colonna di san Zanobi in piazza San Giovanni a Firenze

On 24, gen 2013 | | In Tradizioni

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Il prossimo sabato 26 gennaio si ricorda un fatto miracoloso avvenuto, secondo la leggenda, a Firenze nel 429 d.C. e legato ad una delle persone più ammirate in città, il santo vescovo Zanobi.

Infatti in quel giorno la salma del vescovo, già conservata nell’antica cattedrale di Firenze ovvero San Lorenzo, venne traslata nella chiesa intramuraria di Santa Reparata i cui resti si trovano adesso sotto Santa Maria del Fiore. Durante la processione la salma sfiorò un olmo spoglio che si trovava nei pressi del battistero  e improvvisamente l’olmo rimise le foglie e fiorì. I fiorentini, accorsi per il miracolo, colsero i ramoscelli dell’olmo e, a ricordo dell’evento, eressero una colonna. La colonna di oggi non è quella originale, che venne spazzata via dalla piena dell’Arno del 1333, ma una colonna comunque antica che reca un ramoscello in bronzo a ricordo del miracolo. Secondo altre ipotesi la traslazione della salma non avvenne nel 429, ma verso la fine del IX secolo.

Per chi avesse voglia di fare un percorso sulle orme di san Zanobi, suggerisco di iniziare proprio dalla colonna, che rappresenta un miracolo post mortem, e di proseguire alla ricerca delle testimonianze ancora esistenti. All’interno del duomo, e purtroppo in posizione non visitabile, esiste l’Arca di san Zanobi, opera bronzea di Lorenzo Ghiberti terminata nel 1442 . Si trova nella tribuna detta appunto di san Zanobi, ovvero nell’abside del duomo, proprio sotto l’altare. Il sarcofago conserva le spoglie del santo dal 1685, quando vi furono trasferite dalla cripta della cattedrale.

Un’ulteriore tappa potrebbe essere il Museo dell’Opera del Duomo, dove, tra le altre meraviglie, sono conservate le sculture marmoreee che decoravano l’antica facciata del duomo: tra di esse si trova il gruppo della Madonna con Bambino tra i santi Zanobi e Reparata di Arnolfo di Cambio e bottega. Il santo, per la verità di qualità un po’ inferiore rispetto alle statue della Vergine e di santa Reparata, è raffigurato, con la mitria e il pastorale, in atto benedicente.

Sempre nel museo, nella sala dedicata ai dipinti recanti i santi protettori della città, si trova il Dossale di san Zanobi attribuito al Maestro del Bigallo e risalente alla metà del XIII secolo. Al centro della compisizione si trova san Zanobi con mitria e pastorale seduto su una sontuosa cattedra priva di schienale. Ai suoi fianchi sono raffigurati i suoi santi diaconi Eugenio (a sinistra) e Crescenzio (a destra) di dimensioni assai minori rispetto al santo vescovo. In basso, tra Zanobi e Eugenio, si può leggere un’iscrizione che afferma che il dipinto è stato fatto sul legno dell’olmo che rifiorì nel gennaio 429. Ai lati sono rappresentati quattro miracoli del santo. San Zanobi tra due angeli è raffigurato anche in una lunetta in terracotta invetriata di Andrea della Robbia che  decorava il portale della Compagnia di san Zanobi.

Ultima tappa di questo ideale itinerario è Borgo Albizi: tra i miracoli più noti narrati dagli agiografi e descritti anche da Sandro Botticelli nelle tavole con le Storie di san Zanobi (conservate tra Londra, New York e Dresda) si ricorda quello della resurrezione di un fanciullo figlio di una nobildonna avvenuto proprio nel pressi dell’attuale piazza di San Pier Maggiore all’inizio di borgo Albizi.

San Zanobi, insieme a santa Reparata e san Giovanni Battista, è copatrono di Firenze.

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