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Iniziative

Il corridoio vasariano a Firenze: si apre al pubblico il primo tratto

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Da pochi giorni è stato aperto al pubblico il primo tratto del corridoio vasariano, quello che collega Palazzo vecchio alla Galleria degli Uffizi e che, essendo utilizzato come passaggio di servizio per gli uffici, era sempre rimasto chiuso ai visitatori.

Per rendere possibile questa visita è stato trovato un accordo, incredibile ma vero, tra il civico Museo di Palazzo Vecchio e la Galleria (nazionale) degli Uffizi tanto che, acquistando un unico biglietto, sarà possibile iniziare la visita dal palazzo, attraversare il breve tratto del corridoio che sormonta via della ninna e approdare alla galleria.

Si dirà, come anche io ho detto inizialmente, che dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo, non è che l’offerta sia di molto aumentata: essa è stata arricchita semplicemente di un corto tratto di corridoio; ma in realtà la cosa sta differentemente.

Innanzitutto non va sottovalutato lo sforzo, credo anche contabile, fatto dalle amministrazioni comunale e statale per giungere ad una bigliettazione unica; sforzo che premia il visitatore: infatti basterà recarsi alla prevendita degli Uffizi (porta n. 2) e chiedere i biglietti per la visita combinata. Al visitatore viene dato un orario che corrisponde all’ingresso a Palazzo vecchio con l’avvertimento di trovarsi esattamente un’ora più tardi al secondo piano del palazzo nella cosiddetta sala verde. Il visitatore potrà, così, dedicarsi ad una scoperta (per la verità un po’ frettolosa, ma comunque possibile) del palazzo per poi passare, con tutta comodità e tranquillità, nella Galleria degli Uffizi, dentro la quale potrà trascorrere tutto il tempo che vuole.

Tuttavia, a mio a avviso, la questione organizzativa non è sicuramente la più rilevante, visto che questa apertura rende chiaramente visibile il carattere straordinario di questo corridoio. Vale la pena ricordare che il corridoio vasariano fu costruito da Giorgio Vasari (da cui il nome) tra il marzo e il novembre del 1565, per volontà di Cosimo I de’ Medici, in qualità di passaggio privato per la famiglia ducale per recarsi comodamente dal palazzo pubblico (vecchio) al palazzo privato (Pitti). Questo corridoio, inaugurato il 16 dicembre del 1565 in occasione delle nozze del principe reggente Francesco de’ Medici (futuro granduca Francesco I) e di Giovanna d’Austria, ha avuto funzione museale dalla metà del XIX secolo, prima come Museo Etrusco e poi come sede della collezione di pittura del XVII e XVIII secolo e soprattutto degli autoritratti. Tuttavia la sua funzione espositiva si espletava nel tratto lungarno-palazzo Pitti, mentre il primo segmento, quello di via della ninna, non era mai stato usato con questa finalità. L’impossibilità di visitare il primo tratto rendeva un po’ vaga l’idea di questo passaggio e faceva pensare al corridoio come ad un passaggio tra gli Uffizi e palazzo Pitti. D’ora in poi si potrà comprenderne la vera natura: il corridoio fu pensato come ambiente intimo per i Medici che, dalle loro stanze private al secondo piano del palazzo pubblico, potevano attraversare la galleria delle statue godendo della bellezza della propria collezione, magari visitando i laboratori che si trovavano agli Uffizi dove gli artigiani producevano i manufatti per la corte, camminare lungo l’Arno e attraversare il ponte vecchio, sostare per una messa nel balcone privato nella chiesa di Santa Felicita e approdare al giardino di Boboli.

Per il momento non è possibile compiere tutto il percorso, ma intanto possiamo goderci questo primo assaggio che dà ragione di un monumento, il corridoio appunto, unico al mondo

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