Iniziative
12
dic
2016
Le nuove sale di Botticelli alla Galleria degli Uffizi
On 12, dic 2016 | | In Iniziative, Visite guidate a Firenze
Molti hanno già visitato la Galleria degli Uffizi e, ciononostante, gli stessi rispondono quasi sempre positivamente agli inviti ad una nuova visita: di questi capolavori non ci si stanca proprio mai. E io stessa lo posso testimoniare, perché, sebbene in alcuni momenti dell’anno le visite agli Uffizi siano quasi quotidiane, sono sempre molto contenta di accompagnare i miei visitatori alla scoperta o alla riscoperta di questo tesoro.
Ultimamente però c’è pane anche per i denti di chi è sempre in cerca di novità, visto che da qualche tempo si è finalmente chiuso il cantiere che aveva occupato la sala dove sono esposte le opere di Sandro Botticelli.Siamo ora in grado di ammirare le tavole e le tele di Botticelli nel nuovo allestimento: al posto dell’unico grande salone (che, bisogna dirlo, aveva il suo fascino, ma era penalizzato da una illuminazione poco adatta e una concezione espositiva un po’ datata), sono state realizzate due sale. A voler trovare un difetto, possiamo dire che perdere le capriate lignee a vista è stato triste, ma le due sale hanno un respiro più contemporaneo, un’illuminazione che valorizza le opere e una disposizione che rende il giusto merito a tutte le opere, anche a quelle più piccole che, nel precedente allestimento, risultavano penalizzate dall’accostamento a quelle di maggiori dimensioni.
Al di là del doveroso ma scontato risalto che si è dato alle superstar, La Primavera e la Nascita di Venere, risultano assai più godibili opere che precedentemente si apprezzavano meno come la Madonna del Roseto e quella in gloria di cherubini o anche il Ritratto di giovane con la medaglia di Cosimo il Vecchio. I due tondi, la Madonna della melagrana e del Magnificat, che pure avevano già una grande importanza, vengono qui isolati su pareti interamente dedicate. Tuttavia il trovarsi l’uno a destra e l’altro a sinistra del passaggio permette di confrontarli e di apprezzare anche il lato sperimentale e “scientifico” di Botticelli che, sulla falsariga dei coevi esperimenti leonardiani, sembra ragionare sulla diversità di immagini riflesse ore su superfici concave ora su superfici convesse.
Ultimo, anche se non per importanza, menziono l’affresco con l’Annunciazione preveniente dallo Spedale di San Martino (già Santa Maria) alla Scala a Firenze: questo capolavoro, che ha subito non poche violenze, si trovava nella riserva degli Uffizi e solo grazie a questo nuovo allestimento è stato possibile mostrarlo al pubblico.
Altre opere di Sandro Botticelli sono visibili in queste due sale e altre debordano in quella successiva: trovo questa scelta quanto mai seria, perché, se da un lato, e dedicandogli due sale, si sottolinea l’importanza di questo artista come singolo e se ne vuole far apprezzare il lavoro come un unicum permettendo il confronto tra opere di periodi e di tematiche differenti, da un altro lo si riporta nel mondo in cui visse e operò, facendo sì che opere sue conosciutissime dialoghino con quelle dei suoi contemporanei.
Credo, infine, che l’allestimento dei musei possa rinnovare il nostro sguardo su opere che, sebbene notissime, non smettono mai di stupire; per questo una visita agli Uffizi darà a tutti qualcosa di nuovo di cui godere
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