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Visite guidate a Firenze

07

mar
2018

In Visite guidate a Firenze

Novità alla Galleria degli Uffizi a Firenze: le sale del Seicento e la collezione Contini Bonacossi

On 07, mar 2018 | | In Visite guidate a Firenze

sala caravaggio

Nelle ultime settimane la Galleria degli Uffizi è balzata agli onori delle cronache culturali per l’apertura di due nuove sezioni, quella dedicata alla pittura del Seicento e quella dedicata alla collezione Contini Bonacossi.

Ad onor del vero non si tratta di vere aperture, dato che entrambe le sezioni già esistevano nel museo fiorentino, ma piuttosto nuovi allestimenti e accessibilità.

La sezione del Seicento, nella quale troviamo opere di Annibale Carracci, Guido Reni, Caravaggio, Artemisia Gentileschi, Rubens, Rembrandt e Van Dyck (per citare solo i più conosciuti), si presenta adesso con pareti dipinte di un sontuoso rosso e organizzata secondo uno schema tematico che contrasta con l’ordinamento cronologico del resto della collezione. Questo può essere un difetto ma anche un pregio: da un lato in effetti non si rispetta una logica, quella cronologica e geografica appunto, decisa alla fine del Settecento al momento dell’apertura al pubblico e per questo si perde in parte la personalità del museo; tuttavia, il visitatore, che arriva alla fine del percorso dopo aver attraversato secoli di pittura, troverà una proposta di lettura alternativa delle opere, che rende visibile uno degli elementi fondamentali dello sviluppo artistico, ovvero la dialettica dell’arte. Allora si trovano le sale dedicate alle immagini mitologiche (dove è esposta la Medusa di Caravaggio), la sala delle nature morte (sulla quale regna il gaudente Bacco sempre di Caravaggio), quella dei fiamminghi e dei fiorentini.

Quanto alla collezione Contini Bonacossi, chi cui trovate una descrizione fra i miei appunti più vecchi, possiamo dire che finalmente, dopo decenni, si rispetta la volontà dei donatori, ovvero l’esposizione di questa raccolta nelle sale aperte degli Uffizi. Le sale blu, già destinate ai pittori stranieri, si tingono ora di verde per accogliere, come in una dimora, le opere collezionate da Alessandro e Vittoria Contini Bonacossi. In questo caso si è tentato di piegare la collezione alla logica degli Uffizi, rispettando un blando schema geografico e cronologico che va dai fondi oro di Lippo di Benivieni e Ugolino di Nerio alle fiammeggianti opere degli spagnoli del ‘600 e del ‘700. Nel mezzo a questi troviamo l’affresco di Andrea del Castagno o il Trittico della Madonna della Neve del Sassetta, il San Girolamo di Giovanni Bellini e le tele mitologiche del Tintoretto, il San Lorenzo di Bernini, le ceramiche italiane, ispano-moresche e gli stemmi robbiani, i mobili rinascimentali e neorinascimentali; e molto altro.

Una chiosa: certamente questi interventi non sono perfetti, anzi denunciano diverse mancanze, ma hanno il pregio di tenere viva la collezione degli Uffizi, di proporre nuove letture, di sottoporsi al giudizio dei visitatori più o meno esperti e, in definitiva, di essere … reversibili senza recare danno

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