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visto per voi

26

gen
2015

In visto per voi

Ultima cena di Leonardo da Vinci a Milano

On 26, gen 2015 | | In visto per voi

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Sono appena ritornata da un breve (troppo breve purtroppo) viaggio a Milano, dove ho visitato il cenacolo vinciano.

Non lontano dal centro si trova il complesso conventuale di Santa Maria delle Grazie: una chiesa caratterizzata da un paramento esterno in mattoni a facciavista, una facciata davvero singolare a capanna con grandi aperture e una zona absidale maestosa, progettata dall’architetto umbro Donato Bramante di cui ricorre quest’anno il cinquecentenario dalla morte.

Di fianco all’ingresso della chiesa si trova l’ingresso al cenacolo: si tratta dell’antico refettorio usato dai frati domenicani, reso famoso nel mondo per L’ultima cena dipinta su una delle pareti brevi da Leonardo da Vinci, tra il 1493 e il 1498 circa.

Non sta a me né esaltare questo capolavoro dell’arte né descriverne i dettagli; mi limiterò a dire che mi sono trovata di fronte ad una delle più belle opere che abbia visto in vita mia. L’unico rammarico è stato constatare di persona quanto precarie siano le condizione di conservazione di questo capolavoro e il solo pensiero di poter perdere un’opera di questo genere  mi è doloroso. Non posso fare a meno di immaginarne la bellezza originaria, quando i colori ne facevano senz’altro un capolavoro assoluto.  È stato sublime poter osservare le espressioni così intense e diverse tra loro degli apostoli che ascoltano l’annuncio di Gesù secondo cui uno di loro lo tradirà: lo smarrimento, l’incredulità , l’estreneità  e la rabbia. Pietro allontana delicatamente con una mano Giovanni come a richiamarne l’attenzione o forse per avvicinarsi a Gesù e poter sentire meglio quelle parole a cui a stento crede; mentre, con l’altra mano appoggiata volitivamente su un fianco, stringe un coltello, preso dalla tavola apparecchiata, con la stessa veemenza con cui aggredirà un soldato nell’orto degli ulivi al momento della cattura di Cristo.

Potersi avvicinare a quella tavola apparecchiata e vederne i dettagli sopravvissuti alla debolezza tecnica, al tempo e alle guerre; vedere il senso della profondità e quelle figure che bucano la parete: è un’avventura imperdibile che purtroppo dura solo i 15 minuti che ci sono concessi. L’essenza della mia visita al cenacolo di Leonardo da Vinci? Uscire e desiderare di tornarci subito.

Vivendo nella terra di Leonardo che dista diverse centinaio di chilometri da Milano cerco di conservare quanto più possibile vivo il ricordo di questa visita straordinaria e mi è venuta voglia di approfondire la conoscenza dei cenacoli di Firenze, che sono molti e famosi e che hanno senz’altro ispirato Leonardo nella sua opera milanese. E mi è anche venuta voglia di osservare nel dettaglio quegli oggetti che si trovano sulle tavole apparecchiate dei cenacoli. Vorrei iniziare un percorso per conoscere gli artigiani fiorentini che ancora oggi si occupano di abbellire le tavole

 

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